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Le opportunità dell’Intelligenza artificiale a servizio delle cooperative

martedì 7 giugno 2022

Lo scorso 27 maggio si è svolto il nostro webinar sull’ Intelligenza Artificiale, con Danilo d’Elia - CEO di Node, Ernesto Di Iorio - CEO di QuestIt e Iolanda Iacono, Chief Customer Officer di QuestIt.

Il fenomeno dell’I.A.  esploso negli ultimi anni, affonda le sue radici nel 1956 con Alan Turing, il quale oltre a pubblicare uno dei primi articoli su questo tema, introdusse anche un metodo per verificare il grado di intelligenza di una macchina noto come Test di Turing.

Nel corso degli anni il ruolo e le capacità dei sistemi di intelligenza artificiale, come i chatbot presenti sui siti aziendali o delle amministrazioni, sono notevolmente mutati: i primi assistenti virtuali erano rigidi e non appena il contesto mutava tendevano a non comprendere le richieste degli utenti, dando delle risposte poco utili. Questo era dovuto alla mancanza di determinate tecnologie come: la potenza di calcolo, e la capacità di raccolta dei dati.  Successivamente, l’approccio utilizzato è stato quello del Machine Learning, che si basava sul funzionamento di algoritmi specifici, dove la macchina apprende i comportamenti in base ai dati che ha a disposizione.

Negli ultimi anni invece è emerso l’approccio del Deep Learning: basandosi su tecnologie hardware avanzate, consente di applicare l’I.A. in molti settori che vanno dai sistemi di monitoraggio delle linee di produzione alla computer vision, ovvero macchine in grado di analizzare e leggere referti medici in modo preciso.  

Facendo riferimento al mondo conversazionale, durante il webinar è stato evidenziato il ruolo degli assistenti virtuali, i quali rappresentano una particolare branca dell’intelligenza artificiale in quanto sono diretti all’interazione diretta con gli esseri umani e quindi con gli utenti finali delle organizzazioni. Attraverso il discorso e il dialogo si cerca di instaurare una relazione comunicativa tra l’essere umano e la macchina. Negli ultimi anni, la capacità della macchina di interpretare il linguaggio naturale è aumentata, la stessa richiesta posta in modi diversi può essere compresa senza difficoltà. Questo consente di ottenere risultati positivi anche in termini di qualità del servizio offerto.

I due esperti hanno poi enfatizzato la correlazione tra le emozioni e l’intelligenza artificiale. Oggi, infatti, le macchine sono in grado di comprendere anche le espressioni facciali degli esseri umani, tale comprensione consente di passare dall’interazione alla relazione. Oggi più che mai, oltre alla tradizionale conversation design è necessaria anche una emotion design. Gli assistenti virtuali, analizzando le emozioni sul viso degli utenti possono variare il loro comportamento in modo tale da offrire esperienze efficaci e customizzate.

Un altro aspetto cruciale è quello della relazione tra intelligenza artificiale ed etica, secondo Ernesto di Iorio, questi temi non sono in contrapposizione tra loro ma l’intelligenza artificiale rappresenta lo strumento mentre l’etica riguarda l’uso che si fa di questo strumento.

A questa riflessione si lega il tema dei GDPR e della gestione dei dati con l’Intelligenza Artificiale. Come abbiamo visto, il machine learning si basa sulla raccolta e l’utilizzo di dati sui quali poi programmare le azioni.  Tuttavia, questo non implica una rinuncia alla privacy da parte degli utenti ma una condizione di corretto utilizzo delle informazioni raccolte.

In conclusione, è stato anticipato da Ernesto di Iorio, lo sviluppo di un assistente virtuale in grado di svolgere la funzione di assistenza sociale, ovvero un chatbot in grado di leggere la lingua dei segni e restituire una risposta nella medesima forma.

Se ti sei perso il nostro webinar, lo vuoi rivedere o vuoi scoprirne di più, a breve verrà caricato il video nella nostra area riservata! 

 

 

 

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